Pipoyayo prende il volo
Pipoyayo si addentrò nel mondo dei
Formaggi Marci, ma ancora non cera nessuno, poi schivò lo Yeti e si addentrò
nel bosco.
Guardando sempre per
terra, non si perse, uscì tranquillo e arrivò al castello del signor Cacca.
Pipoyayo si nascose dietro
un muro e dopo che le guardie del castello passarono senza vederlo, lui entrò
da una porta.
Subito vide una guardia,
così si diresse verso un’altro corridoio che lo portò a un ascensore fatto
tutto di cristallo.
Dentro l’ascensore c’erano
due guardie.
Pipoyayo si riesce a
nascondere rapido dentro un magazzino di stracci, e le guardie, per fortuna,
non lo videro, così uscì e dopo essere entrato nell’ascensore, vide i grandi
piedi di ferro di un robot gigantesco.
Il robot era in un enorme
padiglione dove si lanciavano missili.
Pipoyayo schiacciò il
tasto numero 10, e salì molto velocemente.
Da dentro l’ascensore
riusciva a vedere tutto il robot tranne la testa, molto in alto.
A un tratto vide lontano i
suoi tre amici, tutti legati con una corda di acciaio a un grande razzo che, in
una piattaforma di lancio, rischiava di partire da un momento all’altro.
Decise che doveva
ritornare giù, subito, per salvare i suoi amici, e preferì scendere con le
scale, perchè le guardie non lo possano scoprire così, arrivato al sesto piano,
bloccò l’ascensore e scende a piedi.
Ma nel piano 3, si ricorda che aveva la spada, e che
poteva sconfiggere le guardie, ma dato che poteva scattare l’allarme e finire
catturato, meglio non correre rischi e scese al piano terra.
Per fortuna li c’era una
macchina del caffè, e siccome era tanto stanco e aveva bisogno di forze, si
prese un caffè, che per fortuna erano gratis.
Aveva così tanta energia
che corse verso i suoi amici come un fulmine, perche il caffè aveva troppo
zucchero.
Andava così veloce che
continuò a correre, non poteva fermarsi e non smetteva di girare intorno al
razzo dove i suoi amici erano legati.
Pipoyayo finalmente si
fermò e provo a slegare i tre amici, che gridavano dalla gioia, ma il signor
Cacca, che aveva preso l’ascensore, li scoprì, prese il suo telecomando e con la sua malvagissima
voce, sussurrò:
“Stavo aspettando
questo momento da ieri sera...”
Schiacciò il pulsante con
forza e lo tiene premuto per un’ora, ma per l’ora che lo tiene premuto, non
successe niente.
Quando lasciò il pulsante
il razzo partì.
Pipoyayo era caduto in una
trappola: le corde erano di colla e i tre amici non erano i loro amici, erano
robot travestiti da loro tre e le loro voci erano registrate!
Il grande tetto del
castello del signor Cacca si aprì e il razzo volò, sempre più in alto.
Arrivò a 300 metri e si
diresse verso un vulcano che stava per eruttare.
Proprio in quel momento
Pipoyayo incollato al razzo, vide il drago volare verso di lui! E i suoi tre
amici, quelli veri, erano sopra la sua grande schiena!
Il razzo era troppo veloce
per il drago, a un tratto la colla si stava staccando perchè il signor Cacca
l’aveva comprata dai cinesi e Pipoyayo si scollò e cadde.
Il drago si buttò in
picchiata.
Pipoyayo si accorse che il
drago era dietro di lui, stava per
toccare il suolo ma il drago lo afferrò per la maglietta.
Pipoyayo chiuse gli occhi
ma il suo naso toccò il suolo.
Il drago lo afferrò appena in tempo, ma non in tempo per il naso che si era
fatto molto male, il drago lo lasciò e Pipoyayo, con il naso gonfio, abbracciò
i suoi tre amici.